Smetti di pensarti piccolo

Uomo illimitato

Il potere umano – Smetti di pensarti piccolo

Siamo esseri illimitati, dotati di tutto quello che ci serve per creare qualsiasi cosa. Siamo creatori infiniti. Siamo una tecnologia soft altamente avanzata. Dentro di noi, sin dal momento in cui siamo concepiti, risiede un seme: il potere. Potere inteso come potenziale attivo, come possibilità, come capacità, come energia produttiva e creativa.

Ma poi iniziamo a relazionarci con un mondo definito e creato da menti limitate e raccogliamo come spugne tutto ciò che ci viene detto e non detto, perché come bambini siamo aperti a tutto, poiché non ci siamo ancora definiti, non ci siamo ancora etichettati, non ci siamo ancora fatti unʼidea precisa di come funziona il mondo. Allora raccogliamo informazioni, siamo particolarmente ricettivi ai segnali non verbali ed allʼenergia delle persone che ci circondano, in primis dei nostri genitori che sono il nostro esempio e punto di riferimento per tutto. La natura ci ha predisposti a fare così perché saper cogliere le “lezioniˮ imparate dai nostri antenati ci prepara al meglio per affrontare il mondo e la vita. Questo spiega anche perché i traumi vengono passati di generazione in generazione attraverso il DNA, come informazioni ritenute importanti per la sopravvivenza come specie.

E così impariamo. Ci viene detto che la storia è andata in un dato modo. Ci viene raccontato come funziona la nostra biologia. Ci viene trasmesso come bisogna comportarsi in certe situazioni e con certe persone. Ci viene dimostrato cosʼè lʼamore, secondo i nostri punti di riferimento.

E noi raccogliamo e raccogliamo, e la nostra mente subconscia registra tutto, come una grandissima banca dati, infinitamente ampia, sempre attiva, 24 ore su 24.

Una banca dati che lavora per associazioni, metafore, immagini, percezioni, e soprattutto che archivia in base a quanto importante ritiene sia lʼevento e lʼinformazione, basandosi sulla carica emotiva associata.

E questo ci porta poi ai traumi.

I traumi sono quelle situazioni in cui lʼemozione (spesso tre o più) è talmente travolgente e forte che non siamo in grado di metabolizzarla al momento. E allora il corpo immagazzina i neuropeptidi generati dalle emozioni, negli organi associati, mentre la mente conscia spesso decide di delegare tutto questo carico emotivo alla mente subconscia e, così, dimentica. Poi sviluppiamo comportamenti o condizioni fisiche per proteggerci dal rivivere questa esperienza traumatica. Quando perdiamo il nostro potere interiore, siamo più vulnerabili alle opinioni altrui, alle paure indotte, al mondo da affrontare là fuori.

Come esseri umani abbiamo delle necessità di base quali: sentirci amati, sentirci importanti, sentire che contiamo, sentirci celebrati. 

Come bambini, dipendiamo dalle figure di riferimento e non siamo in grado di adempiere ai nostri bisogni indipendentemente. Quando le nostre necessità non sono soddisfatte, prendiamo una tra due decisioni: abbandoniamo i nostri bisogni credendo che non verranno mai soddisfatti, oppure decidiamo di cercare persone che possano soddisfarli per noi. È da qui che nascono comportamenti come il “people pleasingˮ, relazioni di dipendenza, oppure depressione, anoressia e molto altro.

Quando rinunciamo alle nostre necessità del tutto, credendo non sia più possibile soddisfarle, avviene quello che si chiama “learned helplessnessˮ, ed anche in questo caso la persona impara di non avere alcun potere. E questo crea tanta sofferenza.

Secondo la filosofia su cui si basa la terapia IFS, Internal Family Systems, ad esempio, quando avviene un trauma, alcune parti di noi vengono esiliate.

Prendiamo il caso di una bambina che cresce in una famiglia dove la madre è emotivamente e fisicamente abusiva, la critica in continuazione e la picchia. Una figura che per la bambina dovrebbe rappresentare la protezione e la sicurezza, in realtà diventa una minaccia. La bambina impara che non è abbastanza, che non è degna di amore, che parti di lei non sono accettabili e che non cʼè sicurezza nel mondo. Interiorizza questa voce critica e nella sua psiche avvengono due cose: la parte di lei che non è considerata accettabile viene esiliata, nascosta, mentre prende il sopravvento una nuova parte, quella critica, che giudica e detta legge su ciò che deve e non deve fare. È una parte protettiva, che interviene per evitare di provare ancora tutta la vergogna causata dallʼesperienza vissuta. Da grande questa persona potrebbe sviluppare ad esempio depressione acuta, ansia sociale, oppure manie di perfezionismo.

Ecco che, così, abbiamo perso completamente il contatto con il nostro potere interiore. 

Ma possiamo riprendercelo ed iniziare a guarire dalle ferite, quando prendiamo consapevolezza e riconosciamo che questo potere non ci ha mai veramente lasciati, è sempre stato lì, è semplicemente stato nascosto sotto strati e strati di bugie, di meccanismi di protezione, creati da paure e abusi.

Tutti i traumi, tutto quello che ci viene detto dalle persone attorno a noi di cui ci fidiamo, tutto quello che ci viene indotto dalla società, tutto quello che percepiamo e assorbiamo come vero, forma delle convinzioni, ovvero dei pensieri con una carica emotiva, su di noi, su quello che siamo, su come ci definiamo e su cosa siamo capaci, e anche su comʼè il mondo intorno a noi. Sono strati e strati di una cipolla che vanno rimossi poiché sono bugie che nel tempo ci hanno chiuso in una percezione sempre più ristretta della realtà.

La scienza quantistica ci dimostra che percepiamo solo lʼ1% della realtà, perché esistono infinite altre realtà parallele e possibilità nel campo quantico e degli 11 milioni di bit di informazioni che il nostro cervello subconscio elabora ogni secondo, la nostra mente conscia ne elabora solo 50. Perché? Filtriamo!

Non vediamo il mondo con i nostri occhi ma con il nostro cervello: quello che percepiamo è completamente soggettivo.

Togliendo gli strati di bugie che coprono la verità di chi siamo, possiamo riscoprire quel potere che è sempre stato lì, quella luce interiore. Ma che cosʼè esattamente? Questo potere, unico, che appartiene allʼessere umano e che ci rende così illimitati è la nostra abilità di trascendere e trasmutare i nostri limiti percepiti. Chi ci ha detto che non siamo abbastanza? Chi ci ha detto che dobbiamo guadagnarci lʼamore di qualcuno lavorando sodo?

Quando riconosciamo che questo tipo di potere è dentro di noi, passiamo dallʼessere vittime del nostro passato ad essere creatori consapevoli del nostro futuro.

Non è colpa nostra quello che ci è successo, ma è nostra la responsabilità di guarire le ferite per non proiettarle sugli altri e crearci una realtà nuova e migliore. È nostra la responsabilità di terminare cicli intergenerazionali di traumi in modo che non passino più ai nostri figli.

Liberarci dalla vergogna e dal senso di colpa ci fa ritornare in contatto con questo potere interiore, poiché queste emozioni sono le più tossiche e difficili da sradicare. Dobbiamo decidere di affrontarle e metabolizzarle (anche fisicamente). La vergogna in particolare ci dice la bugia più grande: che cʼè qualcosa di intrinsecamente sbagliato in noi e che va assolutamente nascosto a tutti gli altri, altrimenti non saremo amati.

Riprendiamo il nostro potere quando impariamo a saper soddisfare le nostre necessità, a non cercare risposte e cose là fuori per riempire il vuoto dentro, a capire che possiamo dar tutto a noi stessi. Riprendiamo il nostro potere quando impariamo ad ascoltare la nostra bambina interiore, e a darle quello che necessita. Ci riprendiamo il nostro potere quando impariamo a porre limiti con le persone, convinti di meritare rispetto. Riprendiamo questo potere quando sappiamo discernere, scegliere cosa ci fa bene, dire di no senza sentirci in colpa, spogliarci della facciata e mostrarci nella nostra autenticità. Riprendiamo il nostro potere quando siamo in grado di attivare la nostra voce, di dichiarare di cosa abbiamo bisogno.

Riprendiamo il nostro potere quando realizziamo che cʼè infinita forza nel lasciarsi andare, nel non dover controllare tutto, nel fidarci della vita e di noi stessi, nel rallentare, nel saper ricevere, nel riconoscere che ogni cosa succede per un motivo. Più cʼè sofferenza, più cʼè potenziale. Il bruco deve far fatica, deve lottare contro le pareti del suo bozzolo che sono lì per proteggerlo, perché solo così riesce a sviluppare le ali per diventare una farfalla in grado di volare.

farfalla arancione

È la nostra umanità il nostro potere!

Ci hanno fatto credere che siamo imperfetti e deboli. Ci hanno fatto credere che la tecnologia può riempire le nostre lacune, che ci ammaliamo perché siamo fragili, che siamo emotivi e quindi non pensiamo razionalmente, che sbagliamo. Quando in realtà è nella nostra umanità che risiede il nostro vero potere. Siamo molto di più di quello che siamo stati portati a pensare e credere. Lʼessenza della nostra umanità, come lʼempatia, il perdono, la compassione, lʼamore incondizionato, lʼimmaginazione, sono parte del potere che risiede dentro di noi.

Nel campo della tecnologia si dice che più è complesso un sistema, più la sua interfaccia utente è semplice. Pensiamo al cellulare: un sistema molto complesso che ci permette di fare una miriade di cose, tutto dentro un piccolo oggetto tascabile e molto intuitivo al suo utilizzo. 

Lʼessere umano è un sistema molto complesso con unʼinterfaccia molto semplice: i nostri pensieri, le nostre emozioni, il nostro respiro, la nostra intenzione. Respiriamo senza pensarci. 

Pensiamo senza rendercene conto. Elaboriamo miliardi di informazioni al secondo, senza sforzo. Possiamo creare e guarire malattie e condizioni fisiche usando la nostra farmacia interna, gestita dalla nostra mente.

Ma bisogna imparare a usare questi strumenti che ci sono stati messi a disposizione. 

 La nostra intenzione unita alle nostre emozioni, sono in grado di creare una nuova realtà. 

Le emozioni sono in grado di regolare in modo positivo o negativo l’espressione dei geni, per creare una proteina migliore o peggiore e quindi, in ultimo, tenerci in salute o farci ammalare.

In un esperimento svolto a Washington nel 1993, un gruppo di 4ʼ000 persone si mise a meditare simultaneamente per un periodo di 8 settimane. Si voleva vedere se la meditazione di gruppo potesse influenzare il tasso di criminalità nella città. Durante quel determinato periodo, la criminalità violenta nella città diminuì significativamente, di circa il 23%. Questo calo includeva reati violenti come omicidi, aggressioni e rapine. Altri studi ne seguirono e questo fenomeno fu denominato Maharishi Effectˮ.

Saper usare il nostro respiro ci permette di poter comandare il nostro sistema nervoso a rilassarsi, ci permette di entrare in contatto con il nostro subconscio. Saper ascoltare le proprie emozioni senza farsi travolgere, per capirne il messaggio, senza reagire, è una capacità che tutti siamo in grado di coltivare.

“Sei lʼintero universo che si esprime in essere umano per un po’ di tempoˮ disse Eckhart Tolle.

Quando riconosci quel potere che cʼè dentro di te, e che cʼè sempre stato, non hai più così tanta paura e non sei più così facilmente manipolabile dagli altri, dalla società, dal Sistema. Diventi un creatore cosciente della tua realtà e vita, riprendi sovranità su chi sei e cosa vuoi, e continuerai a superare i tuoi limiti percepiti, per diventare sempre più illimitato. La gabbia più difficile da cui uscire è quella che ti sei creato per proteggerti da ciò che ti è stato detto che fa paura. Ma anche in gabbia, quel potere dentro di te cʼè ancora, non ti può lasciare perché sei tu.

Cambiando te stesso, cambi il mondo. 

Il caos che viviamo nel mondo oggi, è semplicemente il riflesso di un caos interiore che sta sperimentando lʼintera umanità. Ma il buio è solo apparente.

Basta accendere la luce. Basta guardarsi dentro e vedere che la luce cʼè sempre stata. Basta vedere oltre tutte le bugie che ti sono state dette su chi sei e quello di cui sei capace. Onora la tua umanità, poiché è lì dove troverai tutto il potere illimitato che ti serve per creare per te stesso e per gli altri un mondo e una realtà piena di amore, gioia e serenità.


Articolo pubblicato anche sul sito dell’associazione ALU

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